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Antologia XII Caffè Poetel

Stanza "Antoine de Saint Exupery" (4 Ottobre 1995)


Il Sangue

Caldo ci tiene su
e fresco ci lascia
nella notte mormora
nelle nostre orecchie parla
tutto egli sa,
ma poco ci da
la vita
è sua
a noi non appartiene
amore ci fa vivere
nelle passioni s'infiamma
solitamente è gelido
come nella morte
ogni passo
da lui è sospinto
lo condividiamo con amici
o con amanti
esso ci dà la gioia di vivere.

V.Blanco@agora.stm.it

L'Aquila

Sovrastavo il cielo come un'aquila
spezzando il vento con voli pindarici
gridavo la gioia, la vita;
in frantumi è crollato il cielo,
d'improvviso è cessato il vento,
d'improvviso è cessata la gioia,
sono caduto... sono finito... sono un uomo.

F.Schneider@agora.stm.it
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Il Servizio di Leva

Porterò con me
una lametta.
Alle mie domande
sempre più incessanti e vane
darà risoluzioni
sempre più estreme
e taglienti.
Mi incalzeranno serrate
in un celebrale TAM-TAM.
Sarà allora
sotto i colpi
delle ultime
prostrazioni,
che farò
sgorgare la vita
da recisi polsi.

A.D'Agostini
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La Bimba

(Dedicata ad una zingarella ferma ad un semaforo.)

I tuoi occhi di bimba
guardano il vuoto,
e i nostri visi di uomini
ti celano il male,
mi guardi attraverso
e tendi la mano,
ma son già lontano
da te, sola.

D.Fusto@agora.stm.it

L'odore

Ho ritrovato il tuo odore
dolce su di me.
Non chiedermi come,
ma è proprio lui su di me.
Notti e ancora notti
memorie perse chissà dove
tornano
amiche e spietate.
Tu dentro di me
a volte nascosta,
a volte immensamente presente.
In ogni respiro
ti sento respirare.
Il tuo odore
ancora stupendamente
meravigliosamente mio
sempre più forte
sempre più denso
sempre più mio
sempre di più
un amaro rimpianto.

G.Guastalla@agora.stm.it
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Il sole

Buongiorno mio piccolo Sole
vorrei averti svegliato con i miei baci...
Bearmi dei tuoi occhi che si aprono,
sorridere al tuo sorriso,
prenderti per mano e condurti in un sogno.
Un sogno fatto di me e te...
Dove tutti i pezzi ritornano a combaciare.
Dove godere il Sempre di ogni attimo,
il Senso di ogni istante.
Dove capire la giostra del Mondo.
Dove far riunire e vivere le nostre anime.
Dove comunicare senza l'ausilio delle parole.
Dove potrò amarti,
senza paura di perderti.

K.So@agora.stm.it

Un cristallo

[in provenzale]
Miralhs, pus me mirei en te
Anc non angui de me poder
Re mais no-n am ni sai temer
Ia Domnedeus no-m azir tan
Am la plus bel'e la melhor
Tant ai mo cor ple de joya, tot me desnatura
E ges per aisso no-m esmai
Res dousa ben ensenhada
E fatz esfortz, miracles e vertutz
Sol que ma domna conogues
Aissi com eu l'am finemen

[Traduzione]

Da quandi in te mi rimirai, cristallo
non ebbi più sopra di me potere
null'altro io amo e nulla sò temere
già dio signore non m'avversi tanto
amo la più bella e la migliore
tanto ho il cuore pieno di gioia che tutto in me trasfigura,
ma non per questo ne traggo sgomento
dolce creatura così ben compita
e compio sforzi, prodigi e portenti
sol che sapesse questa mia signora
come io l'amo così pienamente.

R.Gravina@agora.stm.it
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Le Stelle

Piccole anime tristi
devastano
Stelle dell'Orsa.
Tentando di sembrare
ciò che
non è illuminato
di antica saggezza.
Distruggendo
colui che tenta
di scacciare il ricordo
infinito
di una vita
persa nell'illusione!

A.Oliva@agora.stm.it

L'insonnia del poeta

Notte.
Suono di nulla tesse lievi tele
sul poeta disteso ed affannoso,
e gravide di nubi ne solca i suoi pensieri.
Turbini salgono piano, diafani e bianchi,
ora scarlatti e chiari,
ora nerastri, tetri.
Il suo cuore è ruvido, arso,
e le ombre versano nero sale
nelle sue pieghe rugose.
Veliero in gran tempesta,
sisifo senza requie,
passa la notte come un viandante,
a piedi nudi su brulle pietraie.
Ferisce il suo occhio il sole al mattino,
e il giorno non ha gioia né sollievo,
olia gli ingranaggi, poi si alza.
Guarda dietro di sé, e... meraviglia!
Giacevano sul letto, leggere, immote,
Sette candide piume dorate.

M.Corso@agora.stm.it

Un Deserto

Guadiamo interi stagni di luce
senza dimenticare nemmeno un attimo
le nuvole nere sopra di noi.
Quanta tristezza è celata in un sorriso?
Quanta sofferenza nasce
dall'albero della felicità
che oggi ci soffoca?
Basta un alito di vento
a farci sperare
che la nebbia si dissolva.
Nel ricordo intanto,
la mia anima gioca con la vita,
titubante nel sonno,
arranca senza respiro,
cercando spazi di risposta.
Deserto di mani mi hai lasciato.
Deserto di mani,
regalo dei miei giorni.
Occhi d'aria,
bocca di nuvole,
cruento gioco del mio cielo.
Quale pausa nel sonno
rende più buio lo sguardo,
più lontano ogni bacio,
più cupo il tuo respiro.
C'è meno sole nei tuoi capelli,
si spiega un velo sul tuo viso,
sbiadiscono le albe dei tuoi occhi.

F.Baiani@agora.stm.it

La notte

Il rumore è cessato,
ed io trascino
il mio stanco passo,
verso l'orizzonte dei sogni,
verso la quiete del ricordo,
verso un anfratto della memoria.
Ho visto persone oggi
e cantato canzoni,
inseguito emozioni
e parlato d'amore:
ma forse ho solo cercato
il tuo viso nel mondo,
il tuo odore sulla mia pelle,
l'eco delle tue risa lontane.
In fondo sto solo provando
a toccare il mio sogno...

Al.Deluca@agora.stm.it
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Collettiva (a 4 mani)


F.SCHNEIDER  Nel buio l'immenso:

F.SCHNEIDER  d'improvviso un chiarore;

G.GUASTALLA  i dettagli notiamo

G.GUASTALLA  del tutto un bagliore

K.SO         che supera gli specchi dei nostri occhi

K.SO         e si espande caldo dentro di noi

F.BAIANI     la nebbia t'assale come lame

F.BAIANI     raggi di luna oltre i rami

F.SCHNEIDER  voce distante e continua...

F.SCHNEIDER  un lamento, un grido:

G.GUASTALLA  la tua voce distante e continua

G.GUASTALLA  un tuo lamento, un tuo grido

K.SO         mi distolgono dal mio torpore

K.SO         scuotendo ciò che è mio dentro di te

F.BAIANI     così cupo sembra il domani

F.BAIANI     così fredda scricchiola la notte

F.SCHNEIDER  là la candela trema

F.SCHNEIDER  in un gioco perverso: digrigno i denti

G.GUASTALLA  ti prego amore resta

G.GUASTALLA  che di te mi nutro

K.SO         mi nutro del tuo essere donna

K.SO         mi nutro del tuo essere diversa

F.BAIANI     nessuno saprà mai se un sogno basta,

F.BAIANI     nessuno saprà mai se la realtà basta...

Collettive
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