[Informazioni sull'incontro] [Indice incontri] [HomePage]

Antologia XI Caffè Poetel

Stanza "Kahlil Gibran" (19 Luglio 1995)


La luna

La luna è nel cielo
di lassù osserva
le faccende dell'uomo
e ignara avvince di sguardi
i laghi e il mare
dona addobba di occhi
e trova la morte nel sole,
ma anche la vita.

F.Baiani@agora.stm.it

Il banchetto

Di rado
venivo ammessa al banchetto.
E allora,
col vestito buono di velluto
e i polsini di pizzo immacolato
varcavo le ante spalancate
sulla sala isterica di risa.
Invitati preziosi
appollaiati come gufi sui cuscini rossi
si mascheravano
dietro paraventi di parole false e di sorrisi.
Impudente
di quegli sguardi io ignoravo
i giudizi insulsi e improvvisati.
Ma la mia seggiola
restava sempre troppo bassa,
le posate di piombo pesantissime
e il calice
di veleno ricolmo fino all'orlo.

M.Joffreau@agora.stm.it

Miriam

Amica mia,
ogni cosa deve essere.
Amico mio,
ogni tramonto deve venire.
Ma nulla finisce,
e niente termina veramente.
La notte nera
chiama la sua alba.
E la morte di Miriam
piange nel silenzio il suo ritorno.

(A Miriam, ragazza viva,
morta solo per i "morti",
sabato 15 luglio.)

M.Bergamini@agora.stm.it

Remo

Remo bastardo stamane
il fiume è cocente
io vado
oltre i semafori
rossi
in genere rossi
oramai spingo
oramai sgomito
sgarro
stango
chissà se sono io
ancora
però spingo
non sono io
forse si

G.Carotenuto@agora.stm.it

Stagioni della vita

Un mantello di foglie
si poggia sull'umido suolo,
ad ingiallire nel tempo.
Volando sopra i tetti
d'una città ormai stanca,
la neve soffia
dalle guance delle nuvole.

Passa una rondine,
un'altra,
un'altra ancora...
Eppoi uno stromo intero,
ad annunciare il risorgere del sole;
tramontando
accarezza le acque del mare.

Sbocciano i fiori
e danzano le api,
che da un bocciolo all'altro,
succhiano la vita.

In tutte le stagioni
c'è il mio amore per te,
che ti ripara dal vento,
ti riscalda dal freddo,
che ti rinfresca l'anima,
e si ravviva
in eterno.

(Dedicata a Stefania.)

M.Farinelli@agora.stm.it

Per dirti

Respirare tra i capelli tuoi
mille parole

per dirti
(descriverti)

soffiarti rabbiosamente nel cuore
...la tormenta di te che m'assilla

Il non poter gridare
ciò che sai
m'annienta

M.Campaniello@agora.stm.it

Lacrime

C'è una lucentezza nelle lacrime
che non appartiene nemmeno alla luna.
C'è una morbidezza nella discesa sul viso
che non risiede neanche nella neve.
C'è un sapore amaro salato
che non saggiamo nemmeno al mare.
C'è un sollievo nel vento
che le fissa fin dentro al cuore,
custodendole nel rosso scrigno
come diamanti eterni.

F.Baiani@agora.stm.it

Ama

Vedi, occhio mio,
il sole sorge piano.
Senti, corpo mio,
il vento ti accarezza.
Odi, orecchio mio,
l'usignolo è poeta.
Sogni, Dio mio,
il tuo abbraccio è Vita.
Scegli, Spirito mio,
la Bellezza che è in tutti.
Ama, cuor mio...
e sarai Libero, finalmente.

M.Bergamini@agora.stm.it

Clochard

Irriverente e marrano
alzo le gonne del cielo
per sbirciare le cosce
ad una vita
raminga e sola,
mentre il tramonto
arrossa
le paline gialle delle fermate.

Ra.Demaria@agora.stm.it

Safari

è bello anche pensarti lontana
negli occhi d'un altro magari
però
pensarti almeno
in un soffio di polvere e tramontana
in una caccia di sangue
in un safari magari
folle di malinconia.

M.Campaniello@agora.stm.it
Indice autori

Paura

Corri al raggio di sole che trafigge il tuo cuore,
rincorri il fascio di luce che t'illumina il viso,
perla col vento che porta il suo profumo
passeggia nel mare che cullò il suo corpo.
Lei dov'è ora? Forse la luna l'ha vista tornare,
stanotte, di certo le stelle han rischiarato il passo
il sonno le ha scaldato il cuscino di sogni
Chissà cos'avrà sognato e chi strarà sognando,
geloso dei suoi pensieri vorresti sapere cosa
sei nella sua vita, viandante o signore?
Se solo avessi un po' di coraggio certo
potresti sapere, ma sapere è paura, meglio
è vagare il torpore del sogno

Al.Deluca@agora.stm.it

Pittore

Odorose giornate piovose
ascoltai
scivolare lungo gli occhi.
Inermi terre osservai,
lacrimate dal cielo.
Rumorosi alti verdi alberi
accennai giocare con le gocce.
Rovinose oscure caverne
udii echeggiare
insolenti il tuono.
Impossibili nuvole nere
pesanti, cariche,
mi presagirono il mare.
Ombre e sabbia,
il sole non bruciò più,
vermiglio stancarsi,
lento,
lento crepuscolo,
ciliegia di luce,
vedo passare.
Lento veliero,
bocciuolo di rosa,
incantevole pittore,
osservo i gentili disegni
che regali attimo dopo attimo
morenti all'acqua che misteriosa
tutto ingoia e dimentica.
Un pensiero mi trafigge,
mi consuma,
il nostro destino
del mare si cinge.

F.Baiani@agora.stm.it

Un trillo

Un trillo
la tua voce
e il mio cuore è esploso
imbrattando di stelle tutta la stanza

Ra.Demaria@agora.stm.it
Indice autori

Pensieri di sabbia

Come onde del mare,
sotto i raggi del sole,
s'infrangono sulla sabbia
i miei pensieri.

M.Farinelli@agora.stm.it
Indice autori

L'invito

Se tu venissi da me
stasera
metterei candele rosa alla finestra
e fiori virginali sul cuscino.
Frutti maturi,
di ferite rosse cosparsi
come bocche t'offrirei,
e giovane e bianco
ti servirei il vino.
Vedrei
la lacrima di vetro
che brilla
sulla ridente cupola violetta...
e poi
ti schiuderesti in un sorriso,
la tua figura svelta
lambita dalle fiamme
infilerebbe lucida
il camino.

M.Joffreau@agora.stm.it
Indice autori

Collettiva

A più mani (4 poeti)


F.BAIANI    Un fumo nero involò

A.OLIVA     sorgendo dal pensiero di un uomo

AL.DELUCA   forse il ricordo d'un amore andato

R.DEMARIA   tra falci d'argento di piccoli pensieri

F.BAIANI    eruttò dolci aliti di cigni

A.OLIVA     di amori morti in campi di grano

AL.DELUCA   trascolorando tutto l'orizzonte

R.DEMARIA   come lo spirito di una speranza vuota.

F.BAIANI    Voluttuosi giacigli rimirò

A.OLIVA     lo spirito del suo pensiero

AL.DELUCA   ma ancora il vuoto tornava

R.DEMARIA   perdendosi in dolci aspirazioni.

F.BAIANI    Ansimava il feretro

A.OLIVA     della sua vita , morendo con il rumore delle onde...

AL.DELUCA   ricordo quello sguardo a lei sfuggito

R.DEMARIA   quasi rubato, come un'impressione

F.BAIANI    la luce di un quadro incompiuto

A.OLIVA     costruito dal pensiero della sua personalità imperfetta.

AL.DELUCA   Il lampione si andava ormai spegnendo

R.DEMARIA   come piccola stella di candela, all'alba.

Collettiva