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Antologia VIII Caffè Poetel
Stanza "Emily Dickinson" (15 Marzo 1995)
Amari
I miei giorni affollati di ricordi
Tremano di paure folli. Futuro,
Ogni giorno tu invecchi, e ogni giorno
Ti aggiungi a questa torma di vampiri
Che mi prendono la vita. Io ero
E sono, ma "ma sarò?" mi chiedo, e non so
Darmi altra risposta che il silenzio
Dei miei giorni affollati di ricordi
Amari.
G.Vitale@agora.stm.it
senza titolo
Depressione spirale,
vortice della noia,
basta aprirle il cuore,
e lei ti cullerà,
fra pianto e vento
fra assurdo e reale,
Tristezza maestosa
che si prende gioco di te,
della tua ragione di vita
cosa mai ne sarà?
Quando la mano
di questa oscura forza
si chiuderà su di te
E tu piangi,
piangi
senza saperne il perché,
e ti lasci andare
ai ricordi lontani
che si spezzano come cristalli
davanti ai tuoi occhi
pieni di lacrime...
Depressione mortale
che come una lama
si infila nel tuo corpo
e apre troppe, larghe ferite...
Depressione onnipresente,
basta aprire il cuore
e lei ti cullerà...
Cinzia Brunello
(nota)
senza titolo
Foreste di pietra
si chiudono su di me.
I rintocchi sordi di campane lontane
elevano alla luna l'invocazione della mia anima.
Cavalieri silenziosi
accarezzano il mio viso.
Nel preddo buio dell'inverno
cerco le stelle più piccole
Dove potrei fuggire?
Ovunque andassi, io sarei solo con me stesso.
Il mio male mi seguirebbe come un'ombra.
E dello sguardo di lei,
non mi resterebbe che
un infelice ricordo d'abbandono...
M.Bergamini@agora.stm.it
senza titolo
Stelle che fanno versi di grilli
come gatti nei vicoli delle città di mare
il profumo di lei permaneva...
e mi turbava
Tutto intorno ad un pozzo, ovviamente
con voci di pietra preziosa
scrollandomi di dosso le grida di un vecchio pazzo
ti aspettavo, dov'eri?
R.Carosi@agora.stm.it
senza titolo
Ho sentito la solitudine di ognuno
farsi anche un po' mia,
sigillati nelle loro cellule,
ho respirato tutta la nebbia
che la notte offriva,
il mio occhio ha sondato ogni buio,
ogni sottile pensiero.
Sembra impossibile resistere a tale richiamo.
Puntuale come il male,
affonda i suoi artigli profondi
nelle carni
lasciando che il sangue riscaldi l'aria,
fuggendo dal cuore sospeso nel brivido.
Un pensiero vagheggia
nell'ombra di una candela,
incerto come un alito di vento,
inutile come il sole alle tenebre,
nettare vitale di anime infinitamente sole.
F.Baiani@agora.stm.it
senza titolo
Potrà il domani sfuggire al suo destino,
E non trascorrere come è fatale al ieri
Dall'oggi, divenire il mio presente eterno,
Il tempo che non scorre ma vive
La vita come interno al mio linguaggio
Un passato imprecisato fui? Io levigo le frasi,
E sotto il colpo della lima il verso
Con il senso degli inchiostri spesi cambia.
Fuori da questo foglio, altri oggi,
Altri domani diverranno ieri d'altri,
Lieti nell'azione dove io non sono. Qui
E qui soltanto sembro coniugare il verbo
Di cui sopra. Soffro? Lo dirò alla pagina.
Un altro colpo con la lima, e sarà finito
Tutto il mio tentare.
G.Vitale@agora.stm.it
senza titolo
Luna nera
sento i tuoi raggi
penetrare già
dentro di me
e nel profondo
raggiungere
il centro del pensiero...
Luna madre
perché mi fai ciò?
Sei così lontana
lassù nel cielo
immersa tra le stelle,
eppure vicina
così al mio respiro
io già ti sento...
Luna nera
splendente in un mondo
che i miei occhi mortali
non possono vedere
ma i capelli miei
si illuminano di te
Cinzia Brunello
senza titolo
Il cielo allungato dal vento
liscio di nuvole
strane
sono sere d'estate
sono sere d'estate che non cambiano
gli odori specialmente
sono sere d'estate che vivo da sempre
con la stessa speranza di bambino
ma non si svelano mai.
R.Carosi@agora.stm.it
Indice autori
La pioggia
La pioggia scalfisce la mia faccia,
irose api s'avventano silenziose
nella pelle,
come invisibili cunicoli fino al cuore.
Un gelo mi stringe
in un lento abbraccio.
L'acqua vela le mie immagini,
insulso e puro tutto il mio essere
trema di cotante lacrime.
F.Baiani@agora.stm.it
Lutto
Risveglio, nel mattino chiaro
Una macchia di futuro si diffonde
Sporco.
E' il pensiero di ogni giorno,
La paura che si tiri ancora il sole
Dietro un'emozione tanta e solo d'altri,
Un pianto inevitabile di bimbo.
Ogni mattino,
Sveglio mi compiango, guardo il cielo
e temo ripeto l'ultimo...
Sveglio mi compiango, guardo il cielo e
Non accada nuovamente questo lutto.
G.Vitale@agora.stm.it
senza titolo
Vedo un volto,
gli occhi gridano aiuto
spenti nel languido torpore
dell'attacco quotidiano.
F.Baiani@agora.stm.it
senza titolo (collettiva)
La poesia che segue è stata scritta in diretta nel
chat da tre dei partecipanti: Giovanni Vitale, Roberto Carosi,
Filippo Baiani
Lo spirito si eleva nelle nubi nere avvolto su se stesso,
a torcere e spaccare la tempesta con il lampo.
La sua luce desta acute fitte nel plumbeo cielo
che non lascia segno, ne ombra,
sulla terra addormentata dentro un sogno,
avvinta nelle coscienze degli albori.
Rinuncia a correre col vento questa sera la mia gioia,
rinuncia delle acque sulle terre.
Come un dio sconfitto
nell'assalto ad un cielo disperato
tarda e arriva il sole alle porte del crepuscolo.
Perché Io?
Chi gridò svegliandomi dal sonno?
Perché Noi?
Gli occhi del cielo osservano,
presagio di mille statiche avventure,
la riscossa del mio cuore voglio!
Voglio dal mio cuore la luce del sole sopra le cose.
Questa è la sequenza dei messaggi come si e' originata
durante il chat:
F.BAIANI Lo spirito si eleva nelle nubi nere
R.CAROSI avvolto su se stesso
G.VITALE A torcere e spaccare la tempesta con il lampo
F.BAIANI la sua luce desta acute fitte nel plumbeo cielo
R.CAROSI che non lascia segno, ne ombra
G.VITALE sulla terra addormentata dentro un sogno
F.BAIANI avvinta nelle coscienze degli albori
R.CAROSI rinuncia
G.VITALE a correre col vento questa sera la mia gioia
F.BAIANI rinuncia delle acque sulle terre.
R.CAROSI come un dio sconfitto
G.VITALE nell'assalto ad un cielo disperato
F.BAIANI tarda e arriva il sole alle porte del crepuscolo
R.CAROSI perche' Io?
G.VITALE chi grido' svegliandomi dal sonno?
F.BAIANI perch‚ Noi? Gli occhi del cielo osservano, presagio
R.CAROSI di mille statiche avventure
G.VITALE la riscossa del mio cuore voglio!
F.BAIANI voglio dal mio cuore la luce del sole sopra le cose.
collettive
NOTA: Cinzia Brunello non dispone di alcun account
telematico. Ha partecipato utilizzando il computer e il collegamento
di Mark Bergamini.
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