ATTENTO ALLA CIOCCOLATA, CALLAGHAN!
L’incredibile caso Aulait- von Dent
Commedia gialla brillante in due atti
di Mauro Cattivelli e Paolo Quattrocchi
Personaggi
TOMMASO alias Thomas Fourhands -
scrittore di gialli
LARA – colf russa
JAMES CALLAGHAN
- detective privato
DELLA MORTIMER - segretaria di Callaghan
JACQUELINE AULAIT - giovane ereditiera e cliente di Callaghan
GRETA VON DENT - giovane ereditiera
Sergente O’HARA - sergente di Polizia
JULIO
DE PLATA – avventuriero e giocatore
Monsieur AULAIT - industriale del cioccolato
Herr VON DENT - industriale del cioccolato
PIA
LA NOCCIOLA – moglie di Aulait-von Dent
La commedia "Attento alla cioccolata, Callaghan!"
è un giallo brillante che prende giocosamente di mira i luoghi comuni del
giallo-"noir", sia sotto forma di romanzo che di film, utilizzandoli
in maniera parodistica per creare effetti di comicità surreale.
La
scena è divisa in tre zone. La prima è “la casa di Tommaso”, scrittore di gialli noir
ed autore della fortunata serie di
romanzi del detective Callaghan; la seconda è lo“studio del detective James Callaghan”; la terza è “l’ambiente del porto, il molo 54”, dove si svolge la
fase saliente del nostro giallo.
Mentre
Tommaso scrive il testo del giallo sulla macchina da scrivere, i personaggi del
romanzo parlano e si muovono di conseguenza nelle zone “studio di Callaghan” o
“porto”.
I
personaggi del romanzo non hanno, dunque, vita propria e autonoma, ma sono mera
espressione della fantasia dello scrittore stesso: tutte le loro battute ed
azioni sono possibili solo in quanto da lui create e dattiloscritte.
La compresenza di piani diversi (realtà - fantasia,
scrittura del giallo - azione scenica dei suoi personaggi) è sfruttata per
generare situazioni comiche basate principalmente sulla visione contemporanea e
il conseguente contrasto di tali piani.
TRAMA e TRAILERS
Tommaso
(alias Thomas Fourhands, Tom Fourtyfingers e molti altri pseudonimi), è
disperato. Una grave crisi di ispirazione non gli consente di ultimare il
centesimo numero della fortunata serie del “detective” Callaghan, che il suo
editore attende improrogabilmente entro poche ore.
Inutilmente Tommaso cerca di sfruttare le risorse del
mestiere, riproponendo, come suole fare nei suoi romanzi, le trite descrizioni
di luoghi, personaggi e situazione che abbiamo tante volte trovato nelle opere
del genere “noir”.
TOMMASO
- “James Callaghan, detective privato, se ne stava appisolato nel suo studio,
con le gambe appoggiate sulla scrivania. Il cappello a falde larghe era calato
sugli occhi per proteggerli dalla luce intermittente della vecchia insegna al
neon dell’albergo di fronte. Il ronzio elettrico dell’insegna sembrava avere il
ritmo di una musica jazz. L’ufficio era polveroso e impregnato dell’odore delle
Lucky Strike senza filtro. Il malandato impermeabile giaceva sulla vecchia
sedia di fronte alla scrivania. Era stata una notte dura. Callaghan si aggiustò
nel sonno e il metallo bruno della fida 44 Magnum mandò un freddo bagliore.
Anche il vetro della bottiglia di bourbon, ormai vuota, rispose con un debole
riflesso alla luce di quell’alba emaciata. La barba di Callaghan era di una
settimana ed era anche una settimana che non si faceva vivo nessun cliente.
L’ultimo caso non era andato bene, il cliente si era ucciso subito dopo che lui
gli aveva portato le prove che la moglie lo tradiva. Prima di pagarlo!”
CALLAGHAN
- Bastardo!
TOMMASO
- “Pensò Callaghan. Non era davvero un periodo buono per James Callaghan, ma ce
n’erano stati di peggiori. E comunque, fino a quando Johnny, il barista
dell’Harris Bar all’angolo, gli faceva credito, si poteva sopravvivere.”
Tommaso cerca di trovare l’ispirazione, ma è interrotto
dalle pressanti telefonate del suo ansioso editore…
TOMMASO (al telefono) – Pronto? No, signor
Stamponi Editore, il libro non è pronto…”pronto” è un modo di dire al telefono…
… e di una mamma
inquisitrice che lo controlla con microspie e intercettazioni telefoniche…
TOMMASO - Certo che ho da mangiare, mamma, ho fatto
la spesa ieri. Come, il droghiere ha detto che non mi vede da giorni? Ah, per
forza, sono andato al supermercato! E’ chiuso per lavori? (gridando) E va bene, mamma! Sì, è vero! Lo confesso!
Sì, non ho fatto la spesa, il frigo è vuoto e ordino sempre da “Pizza Taxi”. Ma
tu devi smetterla di controllare tutto quello che faccio. Cosa? Non la voglio
una domestica! Non m’importa che la paghi tu, anzi è peggio! Non ti è bastato
mettermi i microfoni in casa, ora vuoi pure una spia!
Lara, la domestica russa mandata a Tommaso dalla mamma,
arriva a casa dello scrittore proprio
mentre questi sta facendo arrivare nello studio di Callaghan una misteriosa ed
affascinante cliente…
TOMMASO - “La donna, giovane ed attraente, elegantemente
vestita, era entrata nello studio di Callaghan ed ora si guardava intorno un
po’ interdetta. Il fine odorato di Callaghan aveva già percepito il delicato
aroma del costoso profumo della donna. Finalmente sveglio, si raddrizzò sulla
sedia e la guardò meglio. Dopo pochi secondi l’aveva classificata: figlia
viziata di qualche riccone di Belgravia Road.”
Lara entra
in casa di Tommaso con fare deciso e professionale, mettendosi subito all’opera
ed estraendo dalla sua valigetta scope pieghevoli, spazzole, ecc. come se
fossero le armi di un agente segreto.
LARA - Posso cominciare? Sua madre mi ha dato precise e dettagliate istruzioni.
Lara presenta
a Tommaso le sue sorprendenti credenziali. Anche lei
è una scrittrice di romanzi gialli. Ecco perché,
quando Tommaso riprende a scrivere il suo romanzo, Lara continua a pulire
prestando molta attenzione e quello che dice Tommaso. E anticipa le battute che
Tommaso sta creando sul momento come se le conoscesse già…
TOMMASO - “Callaghan, con un impercettibile sorriso sulle labbra, si alzò
lentamente e…”
TOMMASO (scrivendo, con tono ispirato) e LARA (pulendo, con tono scontato) - “…la sua mano d’acciaio
afferrò il polso della donna. Lei lo guardò sorpresa: per un lungo attimo i
loro occhi s'incontrarono…, poi si lasciò guidare ad accendere la sigaretta. “
NARRATORE – Secondo i più triti luoghi comuni del genere, la cliente di Callaghan è ovviamente rimasta
affascinata dalla virile sicurezza del detective, irresistibile
"tombeur de femmes”. La ragazza ha un grosso problema…
JACQUELINE (nervosamente) - C’è un uomo che mi ricatta. Ha
in mano alcune mie fotografie… diciamo… compromettenti. Mi ha dato appuntamento
per questa sera, alle dieci, al porto, molo 54. Ho paura. Vorrei che lei mi
accompagnasse, ma senza farsi notare. L’uomo ha detto che se non vado da sola
alzerà il prezzo.
Callaghan
fiuta l’affare. Quella cliente sembra assai danarosa.
CALLAGHAN - Quanto intende pagare?
JACQUELINE - Centomila dollari.
CALLAGHAN (entusiasta) - Accetto!
JACQUELINE - Al ricattatore, ovviamente.
CALLAGHAN (deluso) - Ah, certo. Si può fare… ma le costerà…
cento dollari.
JACQUELINE - Va bene.
CALLAGHAN - Anticipati!
JACQUELINE - Okay.
CALLAGHAN - Più le spese. Posso farle una domanda, Joan?
JACQUELINE - Sentiamo.
CALLAGHAN e LARA (questa sottovoce, continuando a fare i lavori di casa) - Come mai non è andata dalla polizia ed ha scelto
proprio me?
JACQUELINE e LARA (c.s.) - Queste
sono due domande.
TOMMASO (ad alta voce, con tono sorpreso) - Lara?!
LARA (ha un sobbalzo) - Sì, signor Tommaso.
TOMMASO (stupefatto) - Come fa a indovinare tutte le mie battute?
LARA (imbarazzata) - Mi scusi. E’ il mio solito vizio.
TOMMASO - Quale?
LARA - Anche al cinema mi succede, e la gente si arrabbia da matti.
TOMMASO - Al cinema?
LARA - Sì, quando vedo un film poliziesco o quando leggo un libro giallo mi
viene da anticipare le battute dei personaggi. Sa, sono tutti uguali…
TOMMASO - Come, “tutti uguali”?
LARA - Ma sì, sono pieni di luoghi comuni e di frasi fatte.
Lara ha
ragione. Guardate come va avanti il giallo di Tommaso.
TOMMASO - “In quel momento bussarono alla porta. La ragazza trasalì, vacillò per
un attimo e svenne tra le forti braccia di Callaghan. La porta si spalancò ed
apparve Della, la segretaria di Callaghan. I capelli erano raccolti in una
cipolla ed aveva un grosso paio di occhiali con la montatura in tartaruga.
Quando Della vide la ragazza tra le braccia di Callaghan, si oscurò in volto.”
DELLA (tagliente) - Mi scusi, sig. Callaghan, non sapevo che avesse
“clienti”.
TOMMASO - “Il tono di Della era sarcastico, ma Callaghan non se ne accorse, così
come non si era mai accorto dell’amore che da anni Della nutriva segretamente
per lui.”
CALLAGHAN - Presto, Della, aiutami.
TOMMASO - “Della aiutò Callaghan a adagiare la giovane su una sedia. Callaghan
prese a darle dei leggeri schiaffi per farla rinvenire”.
DELLA - Lasci fare a me signor Callaghan. Ci penso io.
DELLA inizia a schiaffeggiare sempre più forte JACQUELINE.
Un altro contrattempo distoglie Tommaso dalla sua fatica.
TOMMASO (si alza di scatto) - Maggio! Accidenti, domani è
la festa della mamma! Devo andare dal fioraio a ordinare le rose se no mamma
chi la sente!
Tommaso esce di casa e Lara ne approfitta per mettersi alla macchina da
scrivere e continuare il romanzo di Callaghan. Ma a modo suo…
LARA - “Il telefono squillò (si ode lo squillo del telefono).
James Callaghan alzò la cornetta.
CALLAGHAN - Sì? Sì. (assentendo gravemente e cominciando poi a
scrivere) Sì. Ho capito. Va bene.
Okay. L’ho scritto. D’accordo. (rileggendo quello che ha scritto) Una caciotta, un chilo di zucchero, due etti
di burro, un etto di caffè, due etti di mortadella… un momento signora… credo
che abbia sbagliato numero… qui è James Callaghan, detective privato… prego.
LARA - “Callaghan riattaccò. Il telefono squillò di nuovo.
James Callaghan alzò la cornetta”.
CALLAGHAN - Sì? (porge la cornetta a Della) Della, è per lei.
DELLA (asciugandosi le lacrime) - Pronto? (fa dei
fischi intermittenti e scrive velocemente su un foglio davanti a lei. Porge poi
il foglio a CALLAGHAN) E’ un
fax per lei. (scoppia di nuovo a piangere) E poi sono stufa, è ora di comperare un vero fax!
CALLAGHAN (leggendo assorto il fax) - Accidenti! Un altro
furto di uova nel pollaio di Mr. Chicken. Devo indagare subito ma senza dare
nell’occhio. Mmmh, come fare?
Lara inventa la strampalata indagine condotta da
Callaghan, travestito da gallo, nel pollaio di Mr. Chicken. Quel travestimento sembra aver creato
qualche problema al nostro detective…
CALLAGHAN - E’ stata una giornata d’inferno. Prima quei marinai
cinesi che mi volevano cucinare con le mandorle… Poi quel branco di cani
randagi che voleva spolparmi! Alla fine mi sono rifugiato dietro una porta
senza accorgermi che era la macelleria di un supermercato! Ci ho messo un’ora
per liberarmi da quel dannato cellophane. Però quelle galline nude non erano
niente male!…
Anche Della subisce, per opera di Lara, una netta trasformazione…
LARA – “Della sospirò (Della
sospira enfaticamente). Ad un tratto lo sguardo le cadde sulla rivista
“Woman with the Balls”. Della la prese incuriosita: ne aveva sentito parlare ma
non ne aveva mai sfogliato una copia perché costava troppo. Prese a scorrerla
con una certa trepidazione.”
DELLA - “Una donna racconta. Eleonore, campionessa di
equitazione: la mia vita tra i cavalli. Mary, professoressa: la mia vita tra gli
asini. Depilarsi godendo. L’ABC del sesso: i punti D, E, F, G, H, I e I lunga.
Quando lui non si accorge di te: dieci consigli infallibili.”
LARA - “Il titolo dell’ultimo articolo la incuriosì. Della
cominciò a leggere avidamente.
DELLA - “Se lui non si accorge di te, fa’ qualcosa per
attirare la sua attenzione. Cambia il tuo aspetto ed il tuo comportamento!
Porti i capelli raccolti? Scioglili e falli ricadere sulle spalle, sarai più
sexy. (Della si scioglie i capelli)
Porti i capelli sciolti? Raccoglili. Sarai più interessante. Porti gli
occhiali? Metti le lenti a contatto, sembrerai più sportiva. (Della si
toglie gli occhiali). Non porti gli
occhiali? Mettili, sembrerai più intellettuale. Porti la camicetta abbottonata
fino al collo? Sbottonala, sarai più provocante. (Della si sbottona la
camicetta) Porti la camicetta
sbottonata? Abbottonala fino al collo, il mistero ti farà più attraente. Sei
timida ed insicura? Sii più decisa e sicura di te, la parte femminile di lui
sarà attratta dalla tua nuova mascolinità. (Della stringe i pugni ed assume
un atteggiamento maschile: scimmiottando Callaghan, mette i piedi sulla
scrivania e fuma una sigaretta) Sei
decisa e sicura di te? Sii più timida
ed insicura. La parte maschile di lui sarà attratta dalla tua nuova
femminilità.”
LARA – Okay, Della l’abbiamo aggiustata. Adesso tocca a
Callaghan.
Il cambiamento di Della ha su Callaghan un effetto repentino e devastante.
LARA - “Callaghan guardò
Della con un’attenzione che non aveva mai avuto prima di allora. Mille pensieri
gli affollavano la mente.”
CALLAGHAN (inizia
a parlare tra sé manifestando i suoi pensieri ad alta voce) – Come mai
Della, dopo tanti anni, aveva improvvisamente iniziato a darmi del tu? E come
mai non mi ero mai accorto che fumava e beveva bourbon? Come mai mi sembrava
diversa dal solito? Cos’era cambiato in lei? (guardando Della, con
attenzione e con tono incerto) - Della… non so… mi sembri diversa.
DELLA - Davvero? E in cosa sarei cambiata?
CALLAGHAN (imbarazzato, squadrandola dalla testa ai piedi e con
una tensione crescente come stesse facendo un esame) - Hai un nuovo paio di
scarpe! (Della scuote la testa e la scuoterà ad ogni risposta sbagliata di
Callaghan) Ehm… la gonna? La cinta? La
camicetta! La collana? Gli orecchini nuovi! Ah… non hai gli orecchini. (cauto) I… ca… (DELLA annuisce)
…pelli? (DELLA conferma e CALLAGHAN
con tono sicuro) Ma certo! Hai
cambiato colore, ti sta molto meglio questa tinta, Della!
DELLA (rassegnata) - Li ho semplicemente sciolti.
DELLA sospira e tira una boccata di fumo dalla cicca.
CALLAGHAN (sorpreso) - Della! Tu fumi!
DELLA - E’ per rilassarmi meglio.
DELLA beve dal bicchiere del bourbon.
CALLAGHAN - Della! Tu bevi!
DELLA - E’ per riscaldarmi meglio.
CALLAGHAN - Della! (tutto d’un fiato) Tu ti sei trasformata
da quella ragazza timida ed impacciata che io nemmeno consideravo in una donna
disinvolta e sicura di sé!
DELLA - E’ per sentirmi meglio.
CALLAGHAN (rimugina osservandola come per studiarla a fondo,
poi esclama come se avesse avuto un’intuizione folgorante e avvicinandosi a
lei) - Della! Tu sei bella!
Tommaso rientra silenziosamente alle spalle di Lara, che continua a
scrivere senza accorgersi della sua presenza. Tommaso si avvicina e legge
incuriosito quello che Lara sta scrivendo.
TOMMASO - Ma che fai! Stai scrivendo il mio romanzo!
LARA - Scusa, volevo solo aiutarti. Ti ho visto così sotto
pressione che ho pensato di darti una mano. Sono solo andata un po’ avanti
nella storia.
Tommaso riprende a scrivere, ma la sua crisi di ispirazione è sempre più
acuta e i dialoghi dei suoi personaggi si trascinano penosamnete…
CALLAGHAN - Della… tutto bene?
DELLA - Sì… grazie. E tu?
CALLAGHAN - Non c’è male… si tira avanti.
DELLA - Eh, già!
CALLAGHAN - Mah?! Che vuole che le dica… signora mia.
DELLA - Bah?! Con questo tempo non si sa mai come ci si deve
vestire.
CALLAGHAN (assentendo) - Le stagioni non esistono più…
TOMMASO (con aria esaurita) - Aiuto, Lara! Non riesco più
ad andare avanti.
Lara accetta di aiutare Tommaso a completare il romanzo.
LARA - Va bene, ma alle mie condizioni. Niente luoghi comuni,
Della a modo mio, un po’ di umorismo… e soci al 50%!
E qui finisce il primo atto.
FINE PRIMO ATTO
Il giallo che Tommaso e Lara scrivono a quattro mani è un caso intricato e
misterioso. Anche Callaghan brancola nel buio…
CALLAGHAN - Mentre guidavo verso il porto, attraversando la città
avvolta nel freddo manto della sera, mille pensieri mi turbinavano nella mente.
Chi era veramente Joan Smith? Quale era il suo vero nome? Perché la
ricattavano? Mi stava nascondendo qualche cosa? Avevo fatto bene ad accettare
quell’incarico? E Della? Come avevo fatto a non accorgermi di lei in tutti
quegli anni? Avevo fatto bene ad offrirle di diventare mia socia? Il nostro
rapporto di lavoro stava per trasformarsi in qualcosa di più personale…
insomma, me l’avrebbe…
La cupa atmosfera del porto alimenta i dubbi e le paure del detective..
CALLAGHAN -
Quali erano i rischi che correvamo? Ci stavano tendendo una trappola? Chi era
il misterioso ricattatore di Joan? Sarebbe venuto all’appuntamento? Ci stava
spiando in quel momento? Si era già accorto che la ragazza non era sola? Come
avrebbe reagito? Sarebbe scappato subito? Sarebbe rimasto? Ci avrebbe pensato
un po’ su? E Della? Avevo fatto bene a coinvolgerla in quell’impresa? E
soprattutto… me l’avrebbe…
Camminando lungo il molo 54, Callaghan, Della e la bella cliente scoprono un
corpo abbandonato sul selciato. Callaghan perquisisce il cadavere.
CALLAGHAN - Aspetta! Qualcosa mi dice che questo ciccione ha a che fare con il tuo
caso. Perquisiamolo (fruga il corpo). Mmmh, niente d’interessante. Solo
una bustina di fiammiferi (la getta via).
DELLA (raccogliendo la bustina) - Un momento. Sono
fiammiferi del “Tropicana Club”, il locale più malfamato della città.
CALLAGHAN (riprende a parlare tra sé manifestando i suoi
pensieri ad alta voce) - Mentre osservavo quel cadavere abbandonato sulla
banchina, le parole di Della sembravano giungermi come un’eco ovattata.
Riflettevo su quel corpo. Perché quella corpulenta sagoma mi sembrava
familiare? Perché quel viso coperto da una folta barba non mi convinceva? Già,
perché quella barba viola non mi convinceva?
DELLA (togliendo la barba posticcia al corpo e mostrandola
a Callaghan) - Questa barba è posticcia!
JACQUELINE - Aaah, un morto con la barba posticcia!
CALLAGHAN - Mi venisse un
colpo, questo è il sergente O’Hara!
In quel mentre arriva sulla scena del delitto Greta von Dent, amica e
compagna di scuola della bella cliente di Callaghan, che in realtà non si
chiama Joan Smith, come dichiarava, ma Jacquéline Aulait.
DELLA - Guarda, guarda, le figlie dei due famosi industriali
del cioccolato, von Dent e Aulait, gli acerrimi rivali.
CALLAGHAN - Cosa ci fa qui al porto a quest’ora di sera, Miss Greta?
GRETA - Sono venuta a incontrare l’uomo che mi ricatta.
JACQUELINE - Che combinazione! Anch’io sono venuta ad incontrare
l’uomo che mi ricatta.
GRETA - E perché ti ricatta?
JACQUELINE - Per via di certe foto.
GRETA - Non saranno mica le foto che ci fecero in camera
nostra durante “quella festa”?
JACQUELINE - Vuoi dire che anche tu sei ricattata per quelle foto?
GRETA e JACQUELINE
ridono di cuore.
GRETA - Sai hanno minacciato di farle avere a mio padre. Se
papà le vede mi disereda.
JACQUELINE - Anche a me. Chi sarà che ci ricatta?
Della compone il numero telefonico appuntato sulla bustina di fiammiferi
del “Tropicana Club”. Lì vicino squilla
un cellulare: risponde un uomo con una folta barba, gravemente ferito,
che entra in scena e crolla in terra seduto vicino al corpo di O’Hara.
JULIO (con
voce agonizzante) - Pronto? Pronto? Chi
è?
DELLA (senza accorgersi che sta parlando al telefono con
Julio accanto a lei) - Sono Della Mortimer, dello studio d’investigazione
“Mortimer & Callaghan”.
CALLAGHAN - “Callaghan e Mortimer”!
DELLA - Con chi parlo?
JULIO (senza accorgersi che sta parlando al telefono con Della
accanto a lui) - Aiuto, sono ferito. Mi hanno sparato.
DELLA - Le mando un’ambulanza. Dove si trova?
JULIO - Un momento. (si rivolge a Della, che è in piedi,
tirandole la gonna, e copre il microfono con la mano) Dove ci troviamo?
DELLA (sbrigativa) - Al porto. Molo 54.
JULIO - Al porto, molo 54!
DELLA - Ma è qui vicino! Dove esattamente?
JULIO (si rivolge a Della, che è in piedi, tirandole la
gonna, e copre il microfono con la mano) - Dove esattamente?
DELLA (seccata) - Davanti al magazzino cinque! (al
telefono) Dove esattamente?
JULIO - Davanti al magazzino cinque!
DELLA e JULIO si
guardano.
Quell’uomo ha qualcosa da nascondere. Sebbene gravemente ferito, appena
vede Greta e Jacquéline tenta di svignarsela.
DELLA - Perché le hanno sparato?
JULIO - Non lo so. Aiutatemi. Sto male. Ah, mi sento già
meglio. Grazie di tutto e arrivederci.
GRETA e JACQUELINE
- Ma dove va? E’ ferito!
La folta barba di quell’uomo era posticcia: cadendo, rivela
un’identità ben nota alle due ragazze…
GRETA e JACQUELINE
- Julio, amore mio!
GRETA - Jacquéline, sei impazzita, lascia il mio fidanzato.
JACQUELINE - Greta, sei matta? Questo è il mio fidanzato.
GRETA - E’ il mio ti dico, guarda la foto !
JACQUELINE - Non è vero, è il mio, guarda la foto !
GRETA e JACQUELINE
- Brutto mascalzone, come hai potuto! E con la mia migliore amica! Sei un
vigliacco traditore…
DELLA - …e uno sporco ricattatore! Come mai aveva le foto del
ricatto?
JACQUELINE e GRETA - Come mai avevi le foto del ricatto? Come
mai avevi le foto del ricatto?
JULIO - Un momento! Posso spiegare tutto!
JACQUELINE e GRETA (bloccandosi
e rivolte a Della, con voce con tono di giustificare) - Può spiegare tutto!
Julio respinge ogni accusa.
JULIO - C’è un grosso equivoco. Io sono venuto al porto per
riprendere le foto al ricattatore. (indica il corpo di O’Hara) Era lui che vi ricattava! (in tono
accusatorio) Maledetto ricattatore!
(in tono esageratamente enfatico e un po’ falso, fa il gesto plateale di
volerlo colpire) Quando l’ho
sorpreso con le foto ne è nata una colluttazione e lui ha avuto la peggio. Ho
fatto tutto questo per voi…
CALLAGHAN (parla tra sé manifestando i suoi pensieri ad alta
voce) - Mentre Julio sfogava la sua rabbia contro O’Hara, mille
interrogativi tornavano ad affollare la mia mente. Come faceva Julio a sapere
del ricatto, visto che né Greta né Jacquéline glielo avevano detto? Come aveva
scoperto il luogo dell’appuntamento? Come mai conosceva O’Hara? Possibile che
fosse O’Hara il misterioso ricattatore delle ragazze? Perché c’era qualcosa nel
comportamento di Julio che non mi convinceva? Come mai O’Hara aveva le foto di
Julio con le due ragazze? Perché Della sembrava poco convinta del racconto di
Julio? Come faceva Della a sapere tutte quelle cose di O’Hara? E soprattutto…
Della, me l’avrebbe…
DELLA - Ehi, Callaghan, guarda questa bustina di Minerva. E’
caduta dalla tasca di Julio.
CALLAGHAN - Scommetto che è del Tropicana Club e che sopra c’è
appuntato un numero di telefono.
DELLA – Bingo! Lo chiamo.
Miracolo! Squilla il cellulare del sergentei O’Hara, che, da terra, si alza
a sedere e risponde.
O’HARA (con voce agonizzante) - Qui sergente O’Hara.
CALLAGHAN - O’Hara, sei vivo, vecchia pellaccia!
O’HARA - Non mentire, Caccaghan, lo so che sto per tirare le
cuoia. Per questo voglio dirti tutto.
NARRATORE – A quelle
parole, Julio si agita e cerca di non far parlare O’Hara.
JULIO (agitandosi preoccupato) - Ma no, vedrai che te
la caverai!
O’HARA - No, lo so che sto per stirare le zampe. Non sono
l’onesto poliziotto che credi, Caccaghan… ah, ah, ah (tossisce). Sono
stato complice di un grave delitto, un orribile ricatto… voglio confessarti
tutto.
JULIO (agitandosi preoccupato) - Non stai per morire!
Hai una pellaccia, con qualche punto ti rimetteranno in sesto…
O’HARA - No, lo so che sto per passare a miglior vita. Un uomo
mi ha commissionato un ricatto, anzi quattro ricatti. Mi ha dato delle foto
compromettenti… le devo avere ancora addosso…
CALLAGHAN - Addosso avevi solo una busta con due foto.
JACQUELINE e GRETA (mettendogliele
davanti al naso) - Queste!
O’HARA - Queste sono le foto del quinto ricatto…
DELLA - Quinto?
JULIO (sempre più agitato e preoccupato) - Adesso basta
parlare. E’ meglio che non ti sforzi.
CALLAGHAN - E’ inutile, ormai è spacciato. Vuota il sacco, O’Hara.
JULIO (isterico) - Che spacciato e spacciato, sta
benissimo! Certo che se continuate a farlo parlare…
O’HARA - No, ormai sono al capolinea. Meglio che dica tutto e
mi liberi la coscienza.
CALLAGHAN (trionfante verso Julio) - Visto? (poi a
O’Hara) Chi è l’uomo che ti ha
commissionato i ricatti?
O’HARA - Si chiama… si chiama… (sviene)
DELLA - E’ svenuto.
JULIO (sollevato) - Avete visto? Ve l’avevo detto, io!
CALLAGHAN - (parla tra sé manifestando i suoi pensieri ad alta
voce) - Come mai Julio aveva il telefono di O’Hara? Perché era così
preoccupato per la sua salute? Chi era l’uomo che aveva commissionato a
O’Hara i quattro ricatti? Chi erano gli
altri due ricattati? Quale era il quinto ricatto? Perché Della era così
pensierosa? E soprattutto… me l’avrebbe…
DELLA - Ehi, Callaghan. Dammi quella bustina di Minerva. Forse
la chiave del mistero è in quei quattro numeri di telefono.
CALLAGHAN - Quattro, come i ricatti commissionati a O'Hara!
Della compone quei quattro numeri telefonici e scopre che uno appartiene a
Jacquèline, uno a Greta e due ad un misterioso uomo nascosto lì vicino, con due
buste in mano, che sembra riconoscere Julio e le ragazze e che parla ora con
accento francese, ora con accento tedesco.
CALLAGHAN - Chi è lei?
VON DENT (con accento tedesco) - Non posso dirlo. Sono una persona molto in vista.
AULAIT (con accento francese) - Non posso dirlo. Sono un
persona molto in vista.
CALLAGHAN - Che cosa faceva qui al porto a quest'ora di sera?
AULAIT (con accento francese) - E' una faccenda molto
delicata.
VON DENT (con accento tedesco) - E' una faccenda molto
delicata.
L’affare si complica. Julio accusa l’uomo di averlo ferito. Callaghan è
sempre più confuso.
CALLAGHAN
- Chi era quello strano individuo?
Perché si nascondeva? Come mai parlava con voci ed accenti diversi? Come mai
conosceva Julio, Jacquéline e Greta? E perché Julio lo aveva accusato di avergli
sparato? Non aveva detto che era stato O'Hara a ferirlo? Perché sia Jacquéline
che Greta avevano detto di riconoscere le voci di quell'uomo? E cosa c'era
nelle due buste che quello strano individuo teneva ben strette in mano? E Della
perché aveva usato il mio cellulare e non il suo per fare tutte quelle
telefonate? E soprattutto... me l'avrebbe...
Ma le sorprese non sono finite. Quando il misterioso uomo, tentando di
scappare, perde la sua barba posticcia…
AULAIT - Merde!
VON
DENT - Scheisse!
… le ragazze, vedendo quel volto, hanno un’incredibile rivelazione…
JACQUELINE e GRETA
(guardano sorprese Aulait-von Dent e gridano all’unisono) – Papà!
CALLAGHAN (parla
tra sé manifestando i suoi pensieri ad alta voce) – Di fronte a quella
curiosa scena, mille domande affollavano la mia mente. Quell’uomo bizzarro era
dunque il padre di Greta e Jacquéline? Come mai sembrava riconoscerle solo a
tratti? E perché aveva sparato a Julio, il fidanzato delle sue figlie? Come mai
aveva due buste con le foto del ricatto? Cosa faceva al porto a quell’ora di
sera? E perché Della aveva quell’espressione soddisfatta di chi ha capito
tutto? E soprattutto…
DELLA – Ehi, Callaghan.
CALLAGHAN (un
po’ seccato dell’interruzione) – Sì, Della.
DELLA – Ora è tutto chiaro,
Callaghan, no?
CALLAGHAN (esitante)
– Ehm… certo.
NARRATORE -
Callaghan bluffa spudoratamente: in realtà non ha ancora capito niente. E voi ?
Avete trovato la chiave del giallo ? Crediamo di sì, ma se proprio non l’avete
trovata… dovrete per forza leggere il nostro copione.