FONTE INTERNET E-MAIL:

Date: Thu, 25 Apr 1996 11:54:10 +0200

From: alpedone@mbox.vol.it (Alessandro Pedone)

Subject: Convegno del 25 maggio sulle reti civiche

ABBIAMO FATTO UN SOGNO

LA TELEMATICA AL SERVIZIO DEL CITTADINO

Mando in attachment e in mail il testo del documento di presentazione del convegno che si terrà a

BERGAMO il 25 MAGGIO 1996
ore 14.30
presso la SALA CONGRESSI CONVENTINO
in via Conventino 8

Saranno presenti i seguenti relatori:

CARLO GUBITOSA: a cosa può servire la telematica in una città come Bergamo

ANTON AUER: Telematica quanto mi costi? Investimenti umani ed economici per associazioni e cittadini

GIANLUCA NERI: Telematica, è anche una questione di regole

CARCILLO - DEIACO: Cosa può fare un ente locale: l'esempio di Torino

Stiamo ancora cercando di individuare un relatore per l'argomento spinoso dell'alfabetizzazione... ovviamente ogni nominativo è ben accetto.......

Saremo ben lieti di avervi nostri ospiti... sarà sufficiente rispondere a questa mail confermandoci la vostra presenza... ogni osservazione in merito al documento è ben accetta.

ABBIAMO FATTO UN SOGNO

LA TELEMATICA AL SERVIZIO DEL CITTADINO

a cura del Gruppo Telematica del Centro Eirene Studi per la Pace

Premessa

La telematica è un argomento di moda: ne parlano giornali e settimanali, mentre i maggiori provider nazionali lanciano a più non posso offerte assaggio dei loro servizi o propongono accessi a costi sempre più contenuti. La bergamasca non è un isola, ed era quindi ovvio che tale moda approdasse nella terra tra il Brembo ed il Serio, anche se con risultati qualche volta sconcertanti.

La fase amatoriale, quella in cui alcuni coraggiosi sysop mettevano in piedi BBS in cui si discuteva di tutto un po', sembra ormai un pezzo della storia. Ora attrae la madre di tutte le reti, Internet, che sull'onda del lancio pubblicitario e sulla base di quello che è accaduto negli Stati Uniti, pare al singolo cittadino lo strumento ideale per dialogare e ricevere informazioni da tutto il mondo.

C'è poi un altro attore, dal nome di rete civica: potremmo definirla come una rete di comunicazione telematica che mette in collegamento fornitori e fruitori di notizie agenti in un ambito territoriale ben definibile.

Chi fornisce l'accesso ad Internet, ovverosia i provider, sono ben presenti sul territorio della nostra provincia, cosiccome da alcuni mesi è nata una rete civica bergamasca, partorita d alcune realtà commerciali ed aziendali cittadine.

Singoli cittadini, strutture di enti locali (ad esempio biblioteche), associazioni di vario tipo hanno iniziato a viaggiare sia in Internet che nella rete civica bergamasca.

Le relazioni che ci hanno preceduto hanno affrontato una serie di nodi e problemi di fondo riguardanti la telematica. In questo documento noi vogliamo proporre una riflessione ed un progetto su cosa significa oggi, nella nostra città e provincia, l'uso della telematica e, ovviamente, avanzare alcune proposte operative per i prossimi due anni.

Telematica: chi sono i fornitori?

I fornitori operanti nel settore della telematica nella provincia di Bergamo hanno alcune caratteristiche peculiari:

a) sono soggetti aziendali e miranti alla realizzazione di un profitto economico. I fornitori di accesso ad Internet e la stessa rete civica bergamasca sono realtà aziendali e, conseguentemente, puntano a ricavare un profitto economico dal loro agire. Nulla di scandaloso in ciò: sottolineiamo questo fatto perché è evidente a tutti che non sempre l'azione economica privata può coincidere con il soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze della collettività. In altri casi può accadere che gli obiettivi prioritari dell'azienda per ricavare profitti economici non corrispondono a ciò di cui la comunità ha bisogno, per il semplice fatto che le necessità della comunità stessa non comportano la realizzazione, neppure sul lungo termine, di un profitto economico. Sono fenomeni che si sono già verificati in altri settori riguardanti la comunicazione, basti pensare alla comunicazione ferroviaria, stradale o postale, dove il privato non riteneva conveniente investire capitali per collegare territori lontani o poco abitati, e portando di conseguenza ad un intervento pubblico totale (monopolio oppure nazionalizzazione) o parziale per rispondere comunque ai bisogni di una parte della popolazione. Anche nella telematica questa situazione di non coincidenza potrebbe verificarsi, anzi già si verifica.

b) forniscono servizi hardware, non informazioni.

Sia i vari provider di Internet che la stessa rete civica garantiscono agli utenti un accesso in termini di macchine, cavi, modem, programmi software. Il corrispettivo economico richiesto al singolo cittadino od alla associazione è per questo tipo di servizio, non per le informazioni che egli troverà nella rete. Se proviamo a tradurre questo approccio otteniamo i seguenti risultati:

1 ) per le aziende operanti nel settore la ricchezza, e quindi le occasioni di profitto, risiedono in quello che è di loro proprietà, cioè gli oggetti della telematica, l'hardware, e non nelle informazioni che circolano grazie a tali oggetti, con l'eccezione di quelle informazioni necessarie a far circolare le altre informazioni, cioè i programmi di accesso e comunicazione. Esemplificando, è come se il valore di un libro fosse costituito unicamente dalla carta su cui è stampato e dalla catena di distribuzione al pubblico;

2) la conseguenza è che le informazioni circolanti in rete devono essere gratuite, ed addirittura chi le fornisce in modo organizzato e coerente paga un corrispettivo economico ai fornitori di hardware per fornirle a tutti. In alcuni casi il fornitore di informazioni può (ma in Italia non è ancora così semplice a farsi) pretendere un corrispettivo economico per chi desidera avere le informazioni di cui depositario, ma vi sono informazioni essenziali che non devono essere pagate e che sono già fruibili in forma gratuita utilizzando altri mezzi di comunicazione.

3) la conseguenza di tale situazione è che in ambito locale le reti telematiche sono povere, se non prive, di informazioni. Chi le fornisce non ha convenienza a fornirle per via telematica, perché darle con altri strumenti o gli garantisce un'entrata, che con la telematica non avrebbe, oppure significherebbe sobbarcarsi di costi aggiuntivi per fornirle comunque gratuitamente. Il tutto a fronte di una popolazione che ancora in modo estremamente minoritario è in grado di accedere alla comunicazione telematica.

Telematica: dove sta la ricchezza?
Noi proponiamo un approccio completamente diverso a quello delineato nei paragrafi precedenti, dove siamo di fronte ad una realtà caratterizzata da fornitori privati di accessi fisici e tecnologici dietro versamento di un corrispettivo economico. Riteniamo che tale approccio sia comprensibile, forse addirittura ha costituito un passaggio obbligato, ma non potrà costituire la realtà dei prossimi anni.

La ricchezza della telematica non è materiale, bensì virtuale: risiede sempre più nelle informazioni, sempre meno nelle macchine. I detentori della ricchezza telematica sono i fornitori di informazioni, non coloro che garantiscono la trasmissione delle informazioni. Quanto enunciato ora del resto non è una semplice affermazione o un auspicio, ma sta concretamente accadendo in paesi come gli USA dove da un lato crollano i cos dell'accesso a reti come Internet, mentre dall'altro la ricchezza, ed il profitto, si trasferiscono nell'informazione fruibile dall'utente.

Questo nuovo approccio impone una serie riflessione a tutti: aziende operanti nel settore ente locale ed utenti.

Le aziende operanti nel settore dovranno porsi seriamente il problema di cosa offrire all'utente in termini di informazioni, oltre a valutare cosa offrire ai detentori di informazioni perché le rendano disponibili alle aziende stesse. Noi non intendiamo minimamente entrare in tale argomento, né approfondirlo: è una questione che riguarda il management delle aziende, e del resto crediamo che saranno le stesse regole del libero mercato a sancire chi saprà stare al passo con la realtà e chi invece soccomberà.

Come cittadini e componenti di associazioni operanti nel settore del no profit siamo molto più` interessati alle riflessioni che riguardano l'ente locale, di cui noi tutti facciamo parte in quanto rappresentante della nostra comunità, oltre che gli utenti.

Ente locale e telematica: quali interessi alla telematica?

Quando parliamo di ente locale ci riferiamo in primo luogo al comune, anche se altre realtà sovracomunali, quali la provincia e la regione, cominciano a dimostrare un forte interesse alla questione della comunicazione telematica. Se diamo infatti una scorsa al documento della Giunta Regionale della Lombardia dal titolo verso un programma strategico per la Regione Lombardia (22 gennaio 1996) troviamo all'interno del progetto strategico sburocratizzazione, trasparenza e comunicazione l'area di attività definita con il termine informazioni in rete con la previsione di progetti quali i coordinamento Regione/reti civiche: rete culturale regionale oppure l'utilizzo di reti informatiche per l'accesso agli atti oppure ancora la creazione di una autorità per lo sviluppo delle Reti.

A fronte di questa forte sensibilità dell'ente regionale, dobbiamo registrare una certa ritrosia da parte dell'amministrazione del comune di Bergamo ad avviare una riflessione su quale ruolo potrebbe ricoprire nel campo della telematica.

Ma perchè il Comune dovrebbe dimostrare interesse ad una forma di comunicazione del genere? Proviamo ad indicare gli argomenti principali:

a) il comune è detentore di informazioni essenziali per la vita della collettività cittadina e provinciale. Prendiamo spunto da quanto individuato, ad esempio, dall'amministrazione comunale di Torino nel campo dei servizi informativi generici:
-guida ai servizi della Civica Amministrazione;
-accesso (parziale) alla banca dati del Centro InformaGiovani;
-edizione telematica del Bollettino degli Appalti, preludio ad un completo servizio informativo in materia di Contratti ed Appalti, per meglio qualificare la trasparenza amministrativa;
-pubblicazione parziale di bandi di concorso e borse di studio;
-pubblicazione dell'Ordine del Giorno dei lavori di Giunta e Consiglio Comunale;
-consultazione interattiva dello Statuto e dei più importanti Regolamenti Comunali;
-consultazione di una banca dati di eventi culturali, musicali e per il tempo libero previsti in città, selezionabile per tipologie di interessi personali;
-dati statistici;
-itinerari turistici;
-conferenze telematiche, punto di discussione sulla vita della città, reale e virtuale;
-primo approccio alla comunicazione elettronica verso l'Amministrazione.

La caratteristica di questo tipo di informazioni è, da un lato, di essere essenziale per il funzionamento della macchina comunale, e, dall'altro, di essere caratterizzate dal fattore gratuità per i cittadini residenti e da quello biglietto da visita per i non residenti. Il reperimento delle informazioni sopra indicate attualmente costituisce un onere non tanto dl carattere economico (esse sono infatti non solo gratuite, ma anche dovute), quanto di utilizzo del tempo (trovare l'ufficio giusto, fare la coda, fare una richiesta scritta) e dello spazio (muoversi nella città, utilizzare mezzi di trasporto). Notizie quali gli eventi culturali o gli itinerari turistici sono attualmente forniti gratuitamente dall'ente locale anche e soprattutto ai non residenti: una consultazione telematica permetterebbe una loro maggiore diffusione ad un pubblico economicamente (nella fase attuale) appetibile.

La fornitura di tali informazioni per via telematica non dovrebbe comportare, almeno per i cittadini residenti in Bergamo Città, alcun tipo di onere economico diretto (pagamento per accedere alla banca dati contenente le informazioni) od indiretto (abbonamento ad un provider privato che permette l'accesso in rete dove vi è il sito contenente queste informazioni). D'altra parte l'ente locale dovrebbe perseguire la strada del minor impegno economico possibile nell'avvio di una fornitura di notizie del genere per via telematica, anche in considerazione del fatto che già tali tipo di informazioni sono fruibili dai cittadini tramite altri mezzi di comunicazione.

b) il comune è detentore di giacimenti informativi che potrebbero essere fonte di reddito economico. Vi sono informazioni, detenute da strutture dell'ente locale, che nel medio o lungo periodo potrebbero suscitare l'interesse economico di terzi esterni alla comunità cittadina. Ad esempio: i patrimoni librari, quelli artistici (pinacoteche, giacimenti musei, ecc.), i servizi di prenotazione per eventi culturali o artistici. Non è molto lontano dalla realtà prossima futura ipotizzare la fruibilità di questi giacimenti o servizi, soprattutto per chi abita lontano dalla nostra città, per via telematica, dietro versamento di un corrispettivo economico via e-money.

c) il comune è interessato ad una gestione delle risorse umane e finanziare da lui gestite perseguendo i criteri dell'efficacia e dell'efficienza. Un'informatizzazione delle procedure e della comunicazione tra i vari uffici e settori della macchina comunale (con particolare riguardo alla comunicazione tra centro e periferia, cioè tra Palazzo e circoscrizioni), il recupero di risorse umane attualmente destinate ad attività di sportello grazie al dialogo telematico tra le strutture stesse ed i cittadini, la risposta in tempi i più possibili reali alle richieste del pubblico: sono solo alcuni degli obiettivi perseguibili grazie alla telematica e che si inseriscono in ciò che potremmo definire politica di valorizzazione delle risorse umane.

d) il comune è interessato ad un'istruzione pubblica dei cittadini che permetta loro di entrare in possesso di strumenti ed informazioni che garantiscano la realizzazione individuale e una sempre maggiore partecipazione alla vita pubblica. Potremmo definire questo argomento con il termine di alfabetizzazione telematica ed informatica. Se per l'ente locale può essere conveniente avviare strumenti di comunicazione ed informazione telematici, si deve d'altra parte garantire ai cittadini di poter utilizzare i suddetti strumento telematico ed informatico, sia per una sua è inoltre prevedibile ipotizzare che nel prossimo futuro per il cittadino sarà sempre più indispensabile poter padronaggiare lo strumento te migliore collocazione sul mercato del lavoro sia per una sua partecipazione attiva alla vita della sua collettività. Potremmo paragonare l'attuale situazione a quella della alfabetizzazione della popolazione alcuni decenni or sono.

Ente locale: quali compiti nel settore della telematica?

Riteniamo che l'amministrazione comunale dovrebbe avere consapevolezza che nei prossimi due anni i suoi obiettivi nel settore telematico saranno:
-una presenza che garantisca il controllo sulle informazioni che costituiscono un vero e proprio patrimonio comunale;
-l'attenta valutazione sulla convenienza di affidare tale patrimonio informativo a privati;
-un'opera di alfabetizzazione informatica nei confronti della popolazione;
-la garanzia per i cittadini di poter accedere a tali nuovo strumenti informativi e comunicativi.

Riteniamo quindi che l'ente locale dovrà porsi l'obiettivo di presidiare la questione telematica: il problema è capire come tale presidio dovrà essere attuato. Da quanto descritto nelle righe precedenti, noi riteniamo che il Comune di Bergamo abbia tutta la convenienza a gestire in proprio, con dei propri server, le informazioni di cui è depositario. La convenienza è: economica, perchè, come dimostrato dall'allegato A, i costi di acquisto e gestione delle macchine sono più che accessibili;
-sociale, perchè istituzionalmente l'ente locale può porsi come garante verso i cittadini e la società civile affinchè' la comunicazione telematica si svolga sulla base di criteri che non favoriscano interessi economici privati, non privilegino particolari categorie di cittadini, salvaguardando nel contempo autentici patrimoni pubblici quali sono le informazioni gestite dall'ente locale si inserisce ed opera in un settore che nel -strategica, perchè in tal modo l'ente locale si in prossimo futuro per la città rivestirà la medesima importanza della rete stradale e del sistema educativo.

Inoltre l'ente locale ha i titoli e l'autorità, culturale e politica, per avvalersi della collaborazione e dell'appoggio di quanto realizzato da cittadini ed associazioni sia nel campo strettamente telematico, sia in quello più ampio delle informazioni disponibili.

Associazionismo e telematica: quali interessi?

Per molte associazioni è ormai quasi di moda possedere un indirizzo e-mail, mentre quelle con qualche maggiore disponibilità economica tendono ad avere un biglietto da visita un poco più lussuoso, creandosi un apposito sito, cioè una sorta di vetrina telematica. Noi tuttavia non riteniamo che il problema dell'immagine pubblica, per quanto importante, sia l'unico argomento che gioca a favore di un Impegno dell'associazionismo nella telematica, anzi riteniamo che esso non sia essenziale.

Gli interessi dell'associazionismo sono di più grande respiro, sia temporale che di contenuti, in particolare:

a) la sperimentazione di un nuovo strumento di comunicazione. Realtà e gruppi che sono sempre in bilico tra necessità economiche e esigenza di dare nel modo migliore la migliore informazione e servizio ai cittadini, non possono permettersi il lusso di non essere al passo con nuovi modi di comunicare. Devono perciò essere presenti in nuovi settori, come la telematica, sin dall'inizio, in modo da poter garantire al momento giusto ed opportuno una adeguata presenza. Ma per sperimentare occorrono spesso risorse non solo umane, ma anche economiche e tecnologiche, che spesso non sono disponibili a prezzi accessibili all'associazionismo.

b) l'acquisizione di nuove informazioni. La comunicazione telematica offre ad ogni associazione la possibilità di acquisire esperienze, avere notizie, chiedere informazioni a gruppi, realtà e singoli sparsi sull'intero globo. Si tratta di un'opportunità di non poco conto, non solo per risolvere problemi, ma anche per ricevere stimoli su questioni cui altrimenti .

c) comunicare con i soci e le altre realtà presenti sul territorio nazionale, regionale, provinciale e comunale. Se l'associazione avvia l'alfabetizzazione informatica dei propri aderenti, può snellire le comunicazioni interne ed evitare nel medio-lungo periodo la condanna delle circolari o del bollettino informativo. Lo stesso si può dire per i collegamenti con la realtà sovra cittadina della associazione, come anche i collegamenti con le istituzioni (dagli assessorati alle segreterie delle singole scuole).

d) la possibilità di creare assemblee cittadine permanenti. Facciamo un esempio: quello di un'associazione operante nel settore dell'assistenza. Proviamo a pensare ad una assemblea telematica permanente dove chiunque può intervenire per dire la sua, offrire consigli, dare la sua disponibilità di tempo come volontario, denunciare una situazione di disagio, oppure semplicemente chiedere aiuto.

A fronte di tutto questo, non dobbiamo dimenticare ciò che l'associazionismo può offrire (e già offre) alla collettività: una rete di sapere e di tempo di vita preziosissimi per la vita civile della comunità, cioè una parte indispensabile di quella ricchezza cognitiva che costituisce il plusvalore futuro della comunicazione telematica stessa.

Associazionismo: quali compiti nella telematica?

Se la vera ricchezza detenuta dalle associazioni è il tempo dei volontari e le informazioni accumulate nel settore di intervento specifico, esse potrebbero garantire:
- la fruizione gratuita di tali informazioni alla collettività' per via telematica;
- lo sforzo di procedere alla alfabetizzazione telematica dei propri soci, concordando con l'ente locale le modalità della alfabetizzazione e le sinergie da creare su tale obiettivo;
-la decisione di dotarsi dei mezzi di comunicazione telematica necessari (computer, modem, linea telefonica).

A fronte di tali investimenti le associazioni chiedono all'ente locale, ed in specifico il comune:
- l'accesso gratuito alla rete cittadina;
- la messa a disposizione di adeguati spazi hardware dove posizionare le informazioni, garantendo la gratuità delle stesse;
- la possibilità di accedere direttamente ad Internet.

ALCUNI PUNTI INDISPENSABILI PER PARTIRE....

Se nelle pagine precedenti abbiamo dato una panoramica generale su quello che può significare una rete telematica nella nostra città, oltre all'interesse che ente locale ed associazioni possono avere per tale nuova forma di comunicazione, dobbiamo tenere presente alcune questioni indispensabili per dare il giusto avvio a tale esperienza.

- l'importanza della alfabetizzazione informatica. La telematica è uno strumento di comunicazione ancora elitario, che interessa una percentuale minima della popolazione. Le sue potenzialità, in termini di migliore comunicazione tra cittadini e risparmio nella fruizione dei servizi, possono diventare reali a condizione che si avvii una seria operazione di alfabetizzazione informatica. Essa può e deve certamente privilegiare le giovani generazioni (ad esempio con corsi, in un primo tempo sperimentali, presso le scuole superiori), ma deve essere già nella fase di progettazione a 360 gradi, coinvolgendo tutte le fasce sociali e di età. Un primo esempio in tal senso è sicuramente l'impegno alla "autoalfabetizazzione" dei componenti delle associazioni, ma si dovrà pensare ad interventi nei centri anziani, nelle biblioteche, sui luoghi di lavoro (a partire dai dipendenti del comune e di altri enti quali l'USL, la Provincia, ecc.).

-l'accesso deve essere reso possibile nel maggior numero di luoghi pubblici. L'utilizzo delle informazioni contenute nella rete non può e non deve essere limitata a chi possiede in casa un computer ed un modem, o alle sole sedi delle associazioni. L'obiettivo da perseguire deve essere quello della cabina telematica, che teoricamente dovrebbe saturare il territorio e gli spazi di vita collettiva quanto la cabina telefonica. Vi devono quindi essere il maggior numero possibile di punti di consultazione ed accesso pubblici: nelle scuole, nelle biblioteche, nei centri sociali. Si dovrebbero pensare particolari forme di incentivazioni ai luoghi di ritrovo privati che installino cabine telematica conviene sia al cittadino che al

-la comunicazione telematica verso l'ente locale deve essere incentivata. Se riteniamo vero che la comunicazione tele funzionamento della macchina comunale, si dovrebbe incentivare tale forma di trasmissione dati, ad esempio garantendo che richieste o pratiche trasmesse per via telematica (o portate su supporto magnetico all'ufficio competente) avranno un iter più veloce dei documenti su supporti tradizionali.

- l'ente locale come garante della libertà di espressione ed opinione. In termini tecnici si definisce con policy l'insieme delle regole di comportamento di chi accede od utilizza una rete telematica. Come per ogni mezzo di comunicazione, anche nella telematica si pingono problemi inerenti alla libertà di espressione, all'accesso ai mezzi di comunicazione, al rispetto ed al segreto della corrispondenza privata. Criteri fondanti della rete potrebbero essere:
- non utilizzo a fine di lucro;
- tutela della privacy di ogni utente;
- garanzia per l'uso di scritture crittografate;
- indirizzo Internet per ogni partecipante alla rete;
- nessuna censura può essere condotta sulle informazioni immesse in rete. Nel caso in cui esse violino la legge dello Stato se ne darà comunicazione all'autorità giudiziaria, adeguandosi ad eventuali sue richieste di soppressione, e fornendo ogni elemento utile per l'identificazione del responsabile della immissione.

- collaborazione con le reti amatoriali Da anni esistono sia a livello locale che nazionale, reti e BBS amatoriali che sono divenute luogo di sperimentazione ed accumulo dati di interessante rilievo. La rete telematica cittadina deve prevedere un interazione con tali realtà, sia dando loro la possibilità di depositare parte dei loro materiali sul server della rete cittadina, sia dando la possibilità ai cittadini di comunicare con le BBS amatoriali.

- MA SOPRATTUTTO, occorre un motore! ! Siamo ben consapevoli che l'ipotesi di una rete telematica cittadina interessa oggettivamente una pluralità di soggetti pubblici, non comprimibili al solo comune. Pensiamo all'Università, alla USSL, alla Provincia, alla Prefettura, oltre ad altre istituzioni come la camera di commercio o la B.A.S.. L'ideale sarebbe senz'altro giungere ad un progetto che veda il convergere di tutte queste istituzioni nel progetto della rete telematica. Il problema è che non è affatto detto che gli interessi di tutte queste realtà non necessariamente coincidono, sia come finalità che come tempi di realizzazione. L'ente locale ha la dimensione critica, rappresenta gli interessi collettivi minimi, può agganciarsi felicemente alle esperienze dell'associazionismo: insomma può partire da subito e con costi estremamente limitati. La flessibilità della rete che proponiamo, talmente flessibile da riuscire a raccogliere anche quello che si muove a livello amatoriale ed associativo, rende lapalissiana la possibilità di allargare tale esperienza comunicativa anche ad altri soggetti pubblici. Riassumendo: non corriamo il rischio di passare mesi, se non anni, in riunioni che non quagliano poi nulla di concreto ed operativo.

CONCLUSIONI

Questo documento sarà sottoscritto da numerose associazioni, e sarà completato da alcuni allegati tecnici che individuano costi ed apparecchiature necessarie. Esso verrà proposto ufficialmente alla amministrazione del Comune di Bergamo, perchè lo faccia proprio e, in collaborazione con le associazioni proponenti, avvii la fase costituente della rete telematica cittadina.

saluti


Alessandro Pedone

Seriate (Bg) - Italia

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Associazione Obiettori Nonviolenti

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alpedone@mbox.vol.it                           Lontano lontano

pedone@infosistemi.com                         come un cieco

http://www.vol.it/montebianco/                 m'hanno portato per mano

http://www.infosistemi.com/

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irc nick: Aspirina                                        G. Ungaretti

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